ULTIM'ORA L'AQUILA. MINISTRO HA FATTO OGGI RICORSO AL TAR ABRUZZO PER ANNULLARE ELEZIONI. ATTENDIAMO DECISIONE TAR SU SOSPENSIVA.
(ANSA) - ROMA, 24 APR - La durata del mandato dei rettori? Nelle università italiane il caos regna sovrano. Quarantuno docenti di 11 atenei stigmatizzano, in una nota da loro sottoscritta, l'interpretazione data dal Governo a quanto previsto a questo proposito dalla legge di riforma dell'università e fanno notare che se tale interpretazione dovesse essere accreditata un certo numero di università si troverebbero dallo scorso primo novembre governate da rettori invalidi e decaduti.
"Secondo la legge le Universit¿ - spiegano i professori - avrebbero dovuto 'adottarè gli statuti tramite approvazione del Senato Accademico entro luglio (art. 1) o ottobre (art. 2, c. 6) 2011. I Rettori che non avessero adempiuto sarebbero stati rimossi (e gli Atenei commissariati); quelli che lo avessero fatto avrebbero fruito di un anno di proroga. Più precisamente, al comma 9 dell'articolo 2 la legge recita: 'Il mandato dei rettori in carica al momento dell'adozione dello statuto di cui ai commi 5 e 6 è prorogato fino al termine dell'anno accademico successivò. Questo adempimento ha consentito ai Rettori il cui mandato sarebbe scaduto il 31 ottobre 2011 di non indire le elezioni, permanendo nella carica. Adesso il Governo spiega - proseguono i docenti - che l'adozione che fa scattare la proroga (unica e per un solo anno accademico) non è questa, ma quella che ne precede la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale a seguito della correzione per eventuali rilievi. Dunque, secondo il Ministero, fruiscono della proroga: i Rettori che hanno pubblicato in G.U. lo statuto entro il 31 ottobre 2011 (che decadranno il 31 ottobre 2012); i Rettori che, in scadenza 'naturalè in ottobre 2012, avendo approvato lo statuto entro i termini di legge, lo adotteranno 'definitivamentè nei prossimi mesi; questi resteranno in sella per il 2013. Vi sono però (come a Messina o Viterbo) Rettori che erano in scadenza nel 2011. Questi, con il nuovo indirizzo del Governo, sono da ritenersi decaduti. Infatti, non avendo adottato 'definitivamentè lo statuto entro ottobre scorso, non hanno maturato la proroga (che la legge indica come unica e per un solo anno). Cosa fare in questi Atenei? I Decani devono indire nuove elezioni e il Ministro deve commissariare le sedi, a pena di omissione di atto d'ufficio. Il risultato dell'interpretazione governativa - concludono i professori - è quello di mandare a casa subito (per mano dei Decani e del Ministro) o tra qualche settimana (per mano dei Tar aditi) un plotoncino di Rettori". Cosa fare? "Adesso Profumo deve salvaguardare dal caos amministrativo l'Università, ricorrendo ai commissari. Oppure - concludono i 41 - rivedere l'interpretazione creativa della legge e accettare le elezioni dei nuovi Rettori entro il 2012".(ANSA).
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