lunedì 27 luglio 2009
Università, più fondi alle migliori: sarà vera gloria?
Nei giorni scorsi i mezzi di informazione hanno dato ampio spazio alla notizia dell’assegnazione da parte del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MiUR) di fondi alle Università statali finalmente ripartiti secondo criteri “di qualità”. Il Ministro mantiene in questo modo l’impegno, assunto con l’art. 2 della legge 1/2009, di assegnare almeno il 7% del fondo di finanziamento ordinario (FFO) in base alla qualità dell'offerta formativa, ai risultati dei processi formativi e alla qualità della ricerca scientifica.
In realtà, da diversi anni una frazione variabile del FFO viene attribuita alle Università statali secondo criteri di merito nell’ambito del processo cosiddetto “di riequilibrio”, avviato a metà degli anni ’90 e teso a ricondurre il finanziamento degli Atenei ad una situazione sostanzialmente aderente alle loro reali condizioni (collegamento per approfondire).
E’ pur vero che negli anni scorsi la quota di FFO destinata al riequilibrio è risultata sempre (per scelta del MiUR) alquanto ridotta, variando in anni diversi dallo 0,5 al 4,2% del totale del FFO (nel 2009 è stata di poco più dello 0,8%). Il 7% ripartito quest’anno con criteri legati alla valutazione dei risultati dei processi e non meramente alla loro dimensione (e oltre tutto con la promessa di mantenerlo e magari di incrementarlo, per gli anni prossimi) è quindi un dato di notevole interesse, se non proprio di completa novità. L’azione ministeriale non è tuttavia immune da critiche, che possono essere formulate su molteplici piani ...
(collegamento per leggere il testo integrale in formato PDF).
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