domenica 20 novembre 2011

Un anno di CoNPAss, 15 novembre 2010 - 15 novembre 2011


Esattamente un anno fa a Roma, in un'aula dell'Università La Sapienza di Roma, prendeva corpo un'idea nata in rete solo qualche settimana prima: dare vita a un
coordinamento nazionale di professori associati per opporsi alla legge Gelmini, per contrastarla dal punto di vista di una categoria che usciva particolarmente maltrattata da quella sciagurata riforma; e tuttavia senza cadere in visioni egoistiche, portando avanti il progetto di una Università nova.

Quel progetto è stato condiviso da un migliaio di colleghi, che hanno sottoscritto il documento programmatico che lo disegnava.

Forte di quel sostegno il Coordinamento ha continuato la sua battaglia per l'Università nova. Per nulla sconfortato dall'approvazione della contro-riforma nel frattempo intervenuta, ha capito che la battaglia andava continuata sul fronte dei decreti attuativi e delle modificazioni statutarie; che andava implementato il suo ruolo di interlocutore della politica per ottenere una modificazione della legge.

Mi piace ricordare le tappe fondamentali di questo cammino:
  • novembre 2010: redazione del documento programmatico, sottoscritto da un migliaio di colleghi associati;
  • dicembre 2010: redazione dell'appello al Presidente della Repubblica affinché rinviasse la legge Gelmini alla camera;
  • dicembre 2010: pubblicazione di un annuncio a pagamento nelle pagine nazionali del Corriere della Sera, grazie al contributo libero di tantissimi, per complessivi €. 12.000,00
  • promozione della petizione “opponiti o dimettiti”, che ha raccolto circa 3000 adesioni;
  • febbraio 2011: assemblea nazionale a Napoli;
  • febbraio-maggio 2011: partecipazione del Conpass nelle commissioni statuto di molti Atenei per presidiare gli spazi di democrazia;
  • aprile 2011: assemblea nazionale a Bologna
  • luglio 2011: costituzione formale come associazione (hanno partecipato allo sforzo fondativo 80 colleghi, e le adesioni ordinarie sono in costante crescita) nella riunione nazionale di Palermo;
  • giugno-ottobre 2011: convocazione sia al Senato della Repubblica sia alla Camera dei Deputati in occasioni di sette diverse audizioni riguardanti l'adozione di provvedimenti concernenti l'Università (dall'abolizione del valore legale del titolo di studio all'ANVUR);
  • redazione e produzione al Parlamento delle memorie del Conpass sui decreti attuativi della legge n. 240 del 2010;
  • novembre 2011: nuovo appello al Presidente della Repubblica affinché si faccia garante dell'assenza di conflitti di interesse nella nomina del nuovo Ministro dell'Istruzione;
  • lettera al Presidente del Consiglio incaricato Sen. Prof. Mario Monti sulle priorità dell'Università.

- Manteniamo costanti contatti con la stampa;
- I referenti CoNPAss nelle sedi locali fanno informazione costante a proposito di tutto ciò che avviene intorno e dentro l'università e che prima era a conoscenza di pochi;
- Partecipiamo all'intersindacale universitaria;
- Abbiamo aperto un dialogo con tutti i partiti (quelli che vogliono ascoltare) e con tutte le sigle per una azione sinergica pro università;
- Stiamo promuovendo un patto federativo con le organizzazioni dei ricercatori, degli ordinari e degli studenti.

In questo momento cruciale per la vista del Paese e in particolare dell'Università è essenziale che CoNPAss si rafforzi e cresca come associazione.
Per questo motivo vi esorto a sostenerci iscrivendovi, facendo iscrivere i colleghi e partecipando al dibattito nelle liste e sul sito.

Il Presidente del CoNPAss
Calogero Massimo Cammalleri

sabato 19 novembre 2011

Appello del CoNPAss al Presidente del Consiglio


-------- Messaggio originale --------

Oggetto: Comunicato Stampa/Appello del Conpass al Presidente Incaricato
Data: Mon, 14 Nov 2011 11:21:54 +0100
Mittente: Coordinamento Nazionale dei Professori Associati
A: monti_m@posta.senato.it

Ch.mo Sen. Prof. Mario Monti,
Presidente incaricato,

Il CoNPAss, Coordinamento Nazionale dei Professori Associati, cosciente del delicato momento attraversato dal Paese e delle scelte difficili che dovranno essere prese dal nuovo esecutivo, ritiene importante che qualsiasi iniziativa di contrasto dell'emergenza e di rilancio economico del Paese tenga conto dell'esigenza di far crescere e non deprimere la crescita culturale, strettamente legata alla capacità di innovazione, tenendo conto delle seguenti esigenze urgenti per l'Università:

1. Ri-finanziamento dell'università e della ricerca
La ricerca scientifica italiana, ai primi posti nelle classifiche mondiali, è da anni sottofinanziata rispetto ai livelli europei e quando la crisi si è aggravata, mentre altrove si assisteva ad aumenti dell'investimento in ricerca, in Italia si è proceduto con i "tagli lineari" e con una riforma dell'Università che a distanza di un anno sta mostrando la sua vera natura di blocco del ricambio generazionale nel mondo accademico con conseguenze a lungo termine disastrose.

2. Ri-finanziamento del diritto alo studio
In tempi di crisi gli investimenti per il futuro dovrebbero essere gli ultimi ad essere tagliati. La riduzione senza precedenti delle cifre per il diritto allo studio (anche queste da sempre carenti rispetto al panorama internazionale) o misure come l'aumento senza limiti delle tasse universitarie, sono inaccettabili a meno di non desiderare un decremento delle gia' basse percentuali di laureati ed un impoverimento dei livelli culturali medi, risultati inaccettabili per una potenza
industriale occidentale. Soluzioni falsamente innovative come i prestiti d'onore, già trasformatisi in ulteriori processi di enorme indebitamento nazionale in altri paesi, non dovrebbero essere prese in seria considerazione come alternativa ad un vero riconoscimento del diritto allo studio previsto dalla Costituzione.

3. Pausa sulla riforma Gelmini aprendo tavoli di confronto col mondo accademico
Dopo l'approvazione della legge 240 erano stati promessi attenzione e dialogo. Quasi un anno dopo constatiamo che i decreti attuativi vengono approvati con notevole ritardo e senza che il Ministero abbia tentato anche un minimo confronto in fase di stesura degli stessi col mondo accademico.
Le numerose criticità del cammino della riforma spingono a chiedere una pausa di riflessione ed un vero confronto prima che alcuni processi e alcune mutazioni del sistema universitario statale divengano irreversibili.

4. Ridisegno dello stato giuridico
Andrebbe approntato, separatamente dalle questioni di governance universitaria, un vero progetto di ridisegno dello stato giuridico dei docenti universitari per affrontare alla radice e senza vuote propagande ideologiche il problema del ricambio generazionale, dell'efficienza del sistema e dei costi e della sostenibilità nel tempo dei meccanismi di accesso e progressione di carriera della docenza universitaria.

Calogero Massimo Cammalleri
presidente CoNPAss

domenica 13 novembre 2011

Messaggio del CoNPAss al Capo dello Stato sul nuovo Ministro IUR


Il CoNPAss - Coordinamento Nazionale dei Professori Associati delle Università Italiane manifesta al Capo dello Stato, garante della Costituzione, la propria preoccupazione in ordine alle notizie di stampa, circolate in queste ore, che vorrebbero il Rettore della Università Cattolica in procinto di essere nominato Ministro dell'Istruzione.
Senza entrare nel merito delle qualità della persona, manifesta forte allarme per la immanente situazione del conflitto di interessi che si verrebbe a creare nel sistema dell'Università statale e per il clima di forte opposizione che tale nomina innescherebbe nella base della comunità accademica. Questo proprio in un momento in cui la gravità della situazione imporrebbe soluzioni condivise verso uno sforzo comune.
Certi che in una situazione della gravità data il Capo dello Stato, nella formazione di un governo tecnico, vorrà dare autorevoli indicazioni affinché il dicastero dell'istruzione sia guidato da una personalità la cui linea riformatrice sia in sintonia con i movimenti dei professori e ricercatori e degli studenti e in discontinuità con i disastri del precedente ministro, ciò rassegna alla Sua alta sensibilità istituzionale.


Il Presidente

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