venerdì 27 aprile 2012

ANSA - Caos sul mandato dei rettori


ULTIM'ORA L'AQUILA. MINISTRO HA FATTO OGGI RICORSO AL TAR ABRUZZO PER ANNULLARE ELEZIONI. ATTENDIAMO DECISIONE TAR SU SOSPENSIVA.  

(ANSA) - ROMA, 24 APR - La durata del mandato dei rettori? Nelle università italiane il caos regna sovrano. Quarantuno docenti di 11 atenei stigmatizzano, in una nota da loro sottoscritta, l'interpretazione data dal Governo a quanto previsto a questo proposito dalla legge di riforma dell'università e fanno notare che se tale interpretazione dovesse essere accreditata un certo numero di università si troverebbero dallo scorso primo novembre governate da rettori invalidi e decaduti. 

"Secondo la legge le Universit¿ - spiegano i professori - avrebbero dovuto 'adottarè gli statuti tramite approvazione del Senato Accademico entro luglio (art. 1) o ottobre (art. 2, c. 6) 2011. I Rettori che non avessero adempiuto sarebbero stati rimossi (e gli Atenei commissariati); quelli che lo avessero fatto avrebbero fruito di un anno di proroga. Più precisamente, al comma 9 dell'articolo 2 la legge recita: 'Il mandato dei rettori in carica al momento dell'adozione dello statuto di cui ai commi 5 e 6 è prorogato fino al termine dell'anno accademico successivò. Questo adempimento ha consentito ai Rettori il cui mandato sarebbe scaduto il 31 ottobre 2011 di non indire le elezioni, permanendo nella carica. Adesso il Governo spiega - proseguono i docenti - che l'adozione che fa scattare la proroga (unica e per un solo anno accademico) non è questa, ma quella che ne precede la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale a seguito della correzione per eventuali rilievi. Dunque, secondo il Ministero, fruiscono della proroga: i Rettori che hanno pubblicato in G.U. lo statuto entro il 31 ottobre 2011 (che decadranno il 31 ottobre 2012); i Rettori che, in scadenza 'naturalè in ottobre 2012, avendo approvato lo statuto entro i termini di legge, lo adotteranno 'definitivamentè nei prossimi mesi; questi resteranno in sella per il 2013. Vi sono però (come a Messina o Viterbo) Rettori che erano in scadenza nel 2011. Questi, con il nuovo indirizzo del Governo, sono da ritenersi decaduti. Infatti, non avendo adottato 'definitivamentè lo statuto entro ottobre scorso, non hanno maturato la proroga (che la legge indica come unica e per un solo anno). Cosa fare in questi Atenei? I Decani devono indire nuove elezioni e il Ministro deve commissariare le sedi, a pena di omissione di atto d'ufficio. Il risultato dell'interpretazione governativa - concludono i professori - è quello di mandare a casa subito (per mano dei Decani e del Ministro) o tra qualche settimana (per mano dei Tar aditi) un plotoncino di Rettori". Cosa fare? "Adesso Profumo deve salvaguardare dal caos amministrativo l'Università, ricorrendo ai commissari. Oppure - concludono i 41 - rivedere l'interpretazione creativa della legge e accettare le elezioni dei nuovi Rettori entro il 2012".(ANSA).

sabato 21 aprile 2012

L240/10 - doppia proroga mandato rettori - Lettera aperta al Sen. D'Alia


Egregio Senatore,

il 18 Aprile nel question time alla Camera dei Deputati e' stata discussa l'interrogazione 3-02212 che l'Onorevole Binetti ed altri Deputati appartenenti al gruppo parlamentare UDC hanno rivolto al Ministro Profumo a proposito della questione della proroga che consentirebbe ai Rettori di ben 17 atenei il cui mandato scadeva nel 2011, di rimanere in carica per due anni, senza ricorrere alle legittime consultazioni elettorali.

La vicenda si e' risolta con una beffarda replica del Ministro Giarda, il quale, per conto del Ministro Profumo, ha glissato elegantemente sul fatto che i Rettori il cui mandato era scaduto nel 2011 continuano ad occupare il proprio scranno nell'anno corrente grazie alla applicazione dell'articolo 2 comma 9 della legge 240/10, il quale concede un anno (1) di proroga ai Rettori in carica al momento della adozione dello Statuto del proprio ateneo. Con aplomb invidiabile e nessuna vocazione per l'artimetica, il Ministro Giarda, ha affermato che ai Rettori che accogliendo i rilievi del Ministero abbiano ritoccato qua e la il proprio Statuto nel 2012, la legge 240/10, articolo 2 comma 9 concede un anno (1) di proroga per il 2013.

Personalmente - e tanti colleghi concordano con me - ritengo che quella che si sta mettendo in atto ai danni di 17 atenei dislocati in tutta Italia sia una interpretazione "on demand" della legge, che il Ministro ex Rettore, palesando il proprio conflitto di interessi, concede ai suoi ex sodali. L'interpretazione che il Ministro avalla dell'art. 2 comma 9 della legge 240/10, legittimando di fatto la sospensione delle norme di rappresentanza e partecipazione democratica negli atenei è nociva per l'Università: in molti casi si tratta di riconsegnare gli atenei a coloro che li hanno governati per numerosi anni, con i risultati evidenti a tutti, senza consentire al corpo elettorale di esprimere il proprio giudizio nel merito. La scelta del Governo è altresì nociva per l'insegnamento che trasmette alle giovani generazioni, come la stessa On. Binetti sottolineava nella sua controreplica: è palese che si tratta di una forzatura a beneficio di pochi, il messaggio veicolato è che la legge ai nemici si applica e per gli amici si "interpreta". Infine il sottrarre la parola alle urne elettorali, sebbene ciò accada nel microcosmo universitario, non può che nuocere al già precario rapporto tra cittadini, istituzioni e politica.

Al Senato della Repubblica, una interrogazione parlamentare analoga per i contenuti a quella sottoscritta dalla On. Binetti alla Camera, è stata presentata dalla Senatrice Soliani del gruppo PD (rif. 3-02780, data di pubblicazione 4 Aprile).

Posto che uno degli atenei interessato alla questione è quello messinese, la cui situazione certamente a Lei non sfugge, farebbe cosa gradita al gruppo riforma-unime di colleghi dell'Università di Messina in cc e a me, se volesse renderci edotti circa il suo pensiero in merito alla posizione assunta dalla Onorevole Binetti e da altri Deputati appartenenti al Suo stesso partito (uno fra tanti l'Onorevole Naro, anche egli eletto nella circoscrizione messinese) che hanno sottoscritto l'interrogazione 3-02212.

Ove concordasse sulla inopportunità della doppia proroga, preso atto dello sconcerto che le decisioni del Governo hanno provocato nelle comunità accademiche dell'Aquila, Messina, Parma, Perugia, Verona e Viterbo- Tuscia, Le sarei immensamente grata qualora volesse intervenire personalmente sulla questione, promuovendo iniziative che inducano il Governo a rivedere la propria posizione o in alternativa invitando il Ministro Profumo a fornire motivazioni giuridicamente sensate ed eticamente condivisibili a supporto di una decisione che appare ed è profondamente ingiusta.

RingraziandoLa per la cortese attenzione e in attesa di un Suo gradito riscontro, porgo cordiali saluti 

Antonella Arena
Facoltà di Ingegneria
Università di Messina

lunedì 16 aprile 2012

COMUNICATO STAMPA - Controsondaggio aperto a tutti i cittadini/e sul valore legale del titolo di studio


COMUNICATO STAMPA


Roma, Senato della Repubblica, sala Nassiriya: si annuncia la convocazione di una conferenza stampa per martedì 17 aprile, dalle ore 12.00 alle 13.00.

Titolo: Controsondaggio aperto a tutti i cittadini/e sul valore legale del titolo di studio

Tema: "Scuola e università beni comuni"

URL per rispondere al questionario: http://www.di.unito.it/valorelegale
(l’URL sarà attivato a partire dalle ore 12 del 17 aprile)

I promotori:
Assemblea nazionale per un'università bene comune
Convenzione nazionale della scuola bene comune

Controsondaggio aperto a tutti i cittadini/e sul valore legale del titolo di studio: le Assemblee nazionali Università bene comune e Scuola bene comune insieme per smascherare gli espedienti ingannevoli sottesi al questionario proposto dal ministro Profumo sul sito del MIUR.

Da alcune settimane il sito del Miur ospita un questionario sul valore legale del titolo di studio, organizzato in modo tale che appare realizzato pregiudizialmente al fine di ottenere un risultato scontato: "Sì all'abolizione del valore legale del titolo di studio". L'Assemblea nazionale per un'Università-bene-comune e la Convenzione nazionale della Scuola-bene-comune hanno pertanto deciso di proporre un loro questionario che risulti viceversa trasparente e senza secondi fini, esponendo esplicitamente gli argomenti sia di chi è favore sia di chi è contrario all'abolizione.

Attraverso l'iniziativa si vuole offrire ad ogni cittadina/o della Repubblica la possibilità di esprimersi in modo diretto su un tema che riguarda il futuro del nostro paese e la qualità della nostra democrazia: garantire o non garantire uguaglianza di opportunità nella formazione scolastica e universitaria alle nuove generazioni?

Da parte loro le Assemblee organizzatrici si sono già espresse negativamente rispetto all'abolizione del valore legale del titolo di studio. La mossa del MIUR appare infatti rientrare nei piani del processo di privatizzazione dell'istruzione pubblica già in atto, come emerge dal complessivo definanziamento di scuola e università; dall’adozione di sistemi di valutazione punitivi; dal sostanziale azzeramento del fondo per il diritto allo studio; dal blocco del turnover; dalla chiamata diretta degli insegnanti, dai contributi "volontari" delle famiglie per l’ordinario funzionamento delle scuole, e dall'aumento vertiginoso delle tasse universitarie.

Il risultato della cancellazione del valore legale del titolo di studio, in un paese come l'Italia, porterebbe inoltre in pochi anni a classificare i diplomati e i laureati solo in base alla scuola o all'ateneo di provenienza, e non alle reali qualità individuali. Verrebbe a realizzarsi così una divisione fra chi potrà permettersi scuole e università di serie A e chi non potrà per ragioni economiche, un ritorno a un passato che pensavamo ormai superato, quando i figli dei dottori facevano i dottori e i figli degli operai gli operai.

La parola dunque ai cittadini/e ricordando sempre e con ammirazione l'articolo 3 della nostra Costituzione nel suo secondo comma, che sintetizza l’agire e l’essere del nostro impegno civile: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".

URL per rispondere al questionario: http://www.di.unito.it/valorelegale

Inizio del controsondaggio 17 aprile 2012, conclusione 15 maggio 2012
(l’URL sarà attivato a partire dalle ore 12 del 17 aprile)

Inviato da:
Assemblea nazionale per un'università-bene-comune
http://unibec.temilavoro.it/?p=79

Convenzione nazionale della scuola-bene-comune
http://www.urlodellascuola.it/

sabato 14 aprile 2012

Proroga Rettori - Lettera aperta al Decano dell'Ateneo dell'Aquila


Egregio Professore,


Le scrivo avendo appreso dalla stampa della paradossale situazione in cui versa l'ateneo aquilano, trovandosi, alla vigilia delle legittime elezioni per il rinnovo della carica del Rettore da lei indette in qualità di Decano, a fare i conti con le sopraggiunte notizie circa una seconda proroga del mandato di cui il Magnifico godrebbe per effetto di una stravagante interpretazione dell'articolo 2 comma 9 della legge 240/10.

La questione interessa ben 17 atenei, nei quali sacrificando in maniera inaccettabile i principi più elementari della partecipazione e della rappresentanza democratica, si rischia che alla prima proroga del mandato del Rettore, concessa ope legis in base alla 240/10, vada ad aggiungersi una seconda proroga che di fatto premierebbe le amministrazioni inadempienti che non sono riuscite, nei 6+3 mesi previsti dalla legge, a completare il percorso di rinnovamento del proprio Statuto. Per scongiurare questa eventualità, rappresentanze delle comunità accademiche di Messina, Insubria, Parma, Perugia, Verona e Viterbo-Tuscia, si sono mobilitate promuovendo una serie di iniziative mirate alla sensibilizzazione della opinione pubblica ed alla mobilitazione della collettività.

Sul fronte interno, le iniziative di contrasto alla doppia proroga sono condizionate dallo stato di avanzamento dei lavori di acquisizione dello Statuto conforme alla 240/10. L'ateneo di Messina ha approvato il proprio statuto in seconda lettura il 4 Aprile u.s., recependo i rilievi ministeriali. Contestualmente, essendo maturi i tempi per la convocazione del corpo elettorale nella corretta lettura che il Rettore il cui mandato scadeva nel 2011, esaurisse nel 2012 la proroga concessa dalla 240/10, stiamo inviando al Decano la richiesta di provvedere alla convocazione elettorale per il rinnovo della carica.

Nella stessa situazione come tempistica si trova l'ateneo di Perugia, nel quale il Prof. Volpi si è rivolto al Decano invitandolo ad indire le elezioni. Per quanto riguarda la sede di Viterbo-Tuscia, a maggio, quando i tempi saranno maturi, l'intenzione della Prof. Petrocchi, è di chiedere al Decano di provvedere alla convocazione del corpo elettorale. Nei tre casi enumerati: Messina, Perugia, Tuscia, qualora il Decano taccia sulla questione o si rifiuti di indire le legittime elezioni, il fermo proposito è quello di adire le vie legali ricorrendo alla sede TAR competente.

A Verona il Prof. Cipriani ha tentato di far mettere ai voti in Senato Accademico una mozione che puntualizzava il problema delle proroghe, ma il Rettore si è rifiutato procedere in tal senso.

Per quanto riguarda l'ateneo di Parma, il Prof. Borghi ha formulato un quesito al Ministro, chiedendo lumi sulla fondatezza della ipotesi della doppia proroga, ricevendo dal Ministero, nella persona del Dottor Livon, la conferma della strana interpretazione dell'articolo 2 comma 9 della 240/10, in base alla quale essendosi il processo di "adozione" del nuovo Statuto concluso nel 2012, la proroga di un anno concessa al Rettore dalla legge era da intendersi riferita al 2013. Le fumose motivazioni del Ministero non hanno convinto il Decano dell'ateneo, che ha ritenuto di inviare un secondo quesito al Ministro.

Per quanto di mia conoscenza l'ateneo dell'Aquila, bellissima e tormentata città che spero di cuore possa tornare presto al suo passato splendore, con le elezioni convocate per il 17 Maggio p.v., costituisce il fronte più avanzato del problema che ci accomuna. Il destino del suo ateneo probabilmente costituirà uno snodo chiave per il futuro, non già delle 17 sedi interessate alla doppia proroga, ma direi dell'Università nel suo complesso. Diritto, legalità, rappresentanza e partecipazione democratica si fronteggeranno con l'adagio secondo cui la legge ai nemici si applica e per gli amici si interpreta.

E' una battaglia che lei ha reso possibile, consentendo senza alcuna esitazione alle componenti del suo ateneo di esprimersi nelle legittime consultazioni elettorali. Per questo desidero manifestarle la mia più sincera gratitudine ed ammirazione, esprimendo altresì vivo rammarico per il fatto che altrove, nel silenzio delle istituzioni e degli organi di informazione, per reclamare il diritto al voto, saremo quasi certamente costretti a ricorrere alle vie legali.

Cordiali saluti

Antonella Arena
Facoltà di ingegneria
Università degli Studi di Messina
arenaantonella@ymail.com

giovedì 12 aprile 2012

Proroga Rettori - Lettera del Decano dell'Ateneo di Parma


Ai Docenti e Ricercatori

Al Personale Tecnico-Amministrativo
Agli Studenti
della Università degli Studi di Parma

Comunico, per assicurare piena trasparenza, che in data odierna ho inviato al Ministro Prof. Francesco Profumo una lettera, che allego alla presente, contenente una richiesta di chiarimenti sulla proroga del mandato del Magnifico Rettore prof. Gino Ferretti.

In attesa d'una risposta da parte del Ministro, porgo cordiali saluti.

Prof. Sergio Zani
Decano dell'Università degli Studi di Parma


Scarica la lettera allegata in pdf - link (154 Kb)

Proroga Rettori - Lettera USPUR al Ministro Profumo


Signor Ministro,


con la presente esprimiamo vivo apprezzamento per la lettera datata 6 Aprile u.s. a Lei indirizzata dal collega prof. Mario Gattuso, già Preside della Facoltà di Scienze MM. FF. NN. dell’Università di Messina, e assieme a lui, La invitiamo a voler avocare a sé il problema e dare ad esso la soluzione che merita per evitare che si verifichi il traffico poco dignitoso delle proroghe, bene evidenziato nella lettera richiamata. Si ringrazia per la risposta che vorrà darci.

Distinti saluti.

Scarica la lettera in pdf - link (35,5 Kb)

venerdì 6 aprile 2012

Proroga Rettori - Lettera aperta al Ministro


Onorevole Ministro, Egregio Professore,


come Ella sa, il comma 9, terzo periodo, della legge 240/10 prescrive che il mandato dei Rettori in carica al momento dell’adozione dello statuto viene prorogato fino al termine dell’a.a. successivo.

I tempi previsti per l’adozione dello statuto erano di sei mesi eventualmente prorogabili di altri tre. Decorso inutilmente tale periodo, il Ministro avrebbe costituito una commissione con il compito di predisporre le necessarie modifiche statuarie necessarie.

Non risulta che per alcuna Università si sia reso necessario nominare una tale commissione. E’ da presumere quindi che tutte le Università abbiano adottato il nuovo statuto entro il termine del 31 ottobre 2011 e quindi nel corso dell’a.a. 2010/11. Ciò comporta il prolungamento del mandato dei (diciassette) Rettori che scadevano il 31 ottobre 2011, fino al termine dell’a.a. 2011/12 cioè al 31 ottobre 2012.

Gli statuti di varie Università, in fase di verifica da parte del Ministero, hanno ricevuto rilievi che hanno comportato la necessità di una ridiscussione nei Consigli di amministrazione e nei Senati accademici ai fini di una eventuale assunzione in statuto delle modifiche proposte.

La nota di trasmissione all’Università di Messina (e presumo anche alle altre Università) dei rilievi del Ministero, a firma del Direttore Generale Daniele Livon, si conclude però con la seguente sollecitazione: /Nel rimanere a disposizione per eventuali chiarimenti in merito alle osservazioni formulate e con l’obiettivo di portare a conclusione un condiviso percorso di adozione dello statuto, si confida nel recepimento di quanto contenuto nella presente nota e nell’invio al ministero delle modifiche adottate dall’Ateneo ai sensi dell’art. 2, comma 5, della legge n. 240/2010 prima della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e per gli effetti di cui al comma 9, terzo periodo, del predetto articolo./

Come può vedere, si parla di un “condiviso percorso di adozione dello statuto” su cui si sta dispiegando di nuovo il comma 9, con la proroga del mandato dei Rettori fino all’a.a. 2012/13. Così sembrerebbe confermato da un articolo pubblicato in data odierna da “il Nuovo Di Parma” nel quale viene riportato che il Direttore Generale del MIUR dott. Livon avrebbe ribadito la legittimità della seconda proroga per il Rettore Ferretti Borghi, che sarebbe scaduto il 31 ottobre 2011, che è stato prorogato ex comma 9 al 31 ottobre 2012, ma che così riceverebbe una seconda proroga finendo con lo scadere al 31 ottobre 2013.

Fermo restando il rispetto per il ruolo del Direttore Generale del Ministero, non si può non rilevare che tale impostazione rappresenta una “interpretazione” della norma e come tale di significato politico e quindi di esclusiva pertinenza del Ministro. Sempre che in questo caso sia ammissibile procedere per “interpretazione” e non sia necessario invece un atto legislativo. Infatti l’"adozione", cui fa riferimento il comma 9, deriva dalla assunzione di un atto specifico e non può essere ascritta ad un percorso indeterminato in cui un procedimento inizia e tutto resta congelato fino ad una definitiva approvazione.

Quindi:
a) le Università hanno adottato gli statuti entro il 31 ottobre 2011: in questo caso i Rettori il cui mandato scadeva entro il 31 ottobre 2011, restano prorogati fino al 31 ottobre 2012;
b) le Università adotteranno lo statuto dopo aver tenuto conto dei rilievi del Ministero: in questo caso i Rettori il cui mandato scadeva entro il 31 ottobre 2011 sono decaduti.

Onorevole Ministro, questa strisciante modifica delle norme di legge sta gettando nello sconforto il mondo accademico che da questo Governo si attendeva, e si attende, posizioni chiare pur se non sempre condivisibili.

Credo perciò che tutti quelli che nell’Università operano con grande passione e speranza, e sono tantissimi, meritino un Sua esplicita avocazione a sé del merito della questione.

In attesa di un Suo gradito riscontro, voglia accettare i miei più cordiali saluti.

Prof. Mario Gattuso
Già Preside della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università di Messina
Via Salandra, 22
98124 Messina
mario.gattuso@gmail.com

lunedì 2 aprile 2012

Statuto Uninsubria: publish and perish... (addendum)


N
ella Gazzetta Ufficiale del 31.03.2012 è stato pubblicato lo Statuto di Ateneo. Ai sensi dell’art. 85 comma 1 dello Statuto il Rettore ne ha trasmesso copia a tutto il personale dell’Ateneo.

Di seguito il link relativo alla pubblicazione in GU dello Statuto.
http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2012-03-31&task=sommario&numgu=77&tmstp=1333350794957

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Link al nuovo Statuto (251 Kb) - scarica
Link all'intervento del Rettore nel CdA del 6.3.12 (parere su Statuto, 17 Kb) - scarica
Link al post "Statuto Uninsubria: publish and perish..." - apri

domenica 1 aprile 2012

Appello al MIUR contro la proroga ai rettori

Nell’articolo comparso su La Repubblica del 15/03/12 (“Profumo nella palude dell’università”), il Prof. Boeri conclude la sua disamina ampiamente condivisibile circa le politiche del governo nei confronti di scuola e università, con una chiosa sulla vittima più illustre della fase transitoria di attuazione della legge 240/10: la partecipazione democratica.

Concordiamo pienamente. Stando a rumors insistenti infatti, i Rettori il cui mandato naturale sarebbe scaduto nel 2011 (già prorogati di un anno dalla legge 240/10), qualora lo Statuto approvato dai loro Atenei dovesse essere emendato in accordo ai rilievi ministeriali, potrebbero godere di un ulteriore anno di permanenza in carica. Una abnormità, se pensiamo che la proroga degli organi è prevista dalla Costituzione solamente per Governo e Parlamento in caso di guerra!

A più di un anno dalla entrata in vigore della legge, l'elenco dei nuovi statuti pubblicati in Gazzetta Ufficiale, reperibile sul sito web della CRUI, mostra che ben oltre la metà delle istituzioni universitarie statali continua a dibattersi tra il vecchio e il nuovo, consumando una lenta agonia nella quale, mentre di fatto si impedisce il rinnovo degli organi elettivi giunti a scadenza, si naviga a vista lungo l’iter dei decreti e regolamenti a corollario della 240/10, con un approdo a regime previsto non prima di qualche anno. Al lento decorso della legge si aggiungono le tattiche dilatorie poste in essere da alcuni Rettori che, non potendo riproporsi alla guida del proprio Ateneo a causa del numero consecutivo di mandati maturato, esercitano spregiudicatamente l’immobilismo come unico strumento del quale dispongono per ipotecare con il proprio imprinting la governance delineata dalle nuove norme statutarie.

Formuliamo pertanto l’invito al Ministro Profumo ad applicare la Legge 240/10 senza avallare interpretazioni inverosimili sul “momento di adozione dello statuto di cui ai commi 5 e 6” . Lo stesso Ministero, d’altronde, assistito dall’Avvocatura dello Stato, invoca nel suo ricorso contro l’Università di Catania una “applicazione rigorosa” dell’art. 2, comma 9, della legge 240/10, rammentando la sentenza del TAR che confermava la decadenza di un Preside il cui mandato era scaduto il 31 ottobre 2011.

I Rettori che usufruiscono della proroga ope legis di un anno devono, in base a quanto stabilito dalla Legge 240/10, cessare dal mandato alla scadenza prevista. Impedendo che a proroga si aggiunga proroga si consentirà finalmente al corpo accademico ed a tutte le componenti delle Università di esprimersi liberamente nelle legittime e non ulteriormente procrastinabili consultazioni elettorali, al fine di garantire il ritorno ad una gestione autenticamente democratica e condivisa della istituzione universitaria.

Per aderire all'appello:
Prof. Antonella Arena
arenaantonella@ymail.com

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