venerdì 28 settembre 2012

Elezioni del Rettore 2012-2018 - Messaggio della Prof. Anna Maria Arcari


-------- Messaggio originale --------
Oggetto:     Elezione del Rettore
Data:     Fri, 28 Sep 2012 08:07:53 +0200
Mittente:     Arcari Anna Maria


Carissimi
 

ad urne ancora chiuse vorrei personalmente ringraziare le 200 "persone"  che hanno espresso preferenza per il programma che Alberto ed io abbiamo presentato. Non siamo in grado di raggiungervi individualmente, lo facciamo attraverso una semplice mail.

Ieri, abbiamo lasciato libero il nostro elettorato di dirottare il  voto verso il candidatoche avrebbe dato loro maggiori rassicurazioni, senza avviare trattative di cessione dei voti al miglior offerente.  Non eravamo comunque in grado di farlo, non facciamo parte di un'élite di potenti che governano voti, e il consenso che abbiamo raccolto non è stato frutto di comportamenti demagogici bensì di un riconoscimento di merito. Quello stesso merito di cui oggi tanto si parla ma per il quale, molti di noi, non sono ancora disposti a mettere in discussione  privilegi e  interessi personali.
 

Buona fortuna all'Insubria e buon lavoro al nuovo rettore.
 

Anna Maria Arcari
 

/Prof.ssa Anna Maria Arcari/
Dipartimento di Economia
Via Monte Generoso, 71
21100 VARESE




mercoledì 19 settembre 2012

Elezioni del Rettore 2012-2018 - L'INCONTRO DEL 13 SETTEMBRE


Elezioni del Rettore di Uninsubria 
2012-2018 
Quali impegni per quale futuro? 

giovedì 13 settembre, ore 14:30 
Aula Magna di Via Ravasi a Varese 
in collegamento in videoconferenza con la sede di Como

mercoledì 12 settembre 2012

Elezioni del Rettore di Uninsubria 2012-2018 - LA DIRETTA STREAMING


Elezioni del Rettore di Uninsubria
2012-2018
Quali impegni per quale futuro?

giovedì 13 settembre, ore 14:30
Aula Magna di Via Ravasi a Varese
in collegamento in videoconferenza con la sede di Como

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martedì 11 settembre 2012

NO PROROGA RETTORI - Benvenuto a Perugia Ministro Profumo!

 
Il Comitato Nazionale No.Proroga.Rettori dà il benvenuto al Sig. Ministro dell'Università Prof. Profumo in visita all'Università di Perugia
 
La visita del Ministro dell’Università ad un Ateneo dovrebbe rappresentare una imperdibile occasione di confronto tra le varie anime che compongono la comunità accademica, impegnate tutte, pur con orientamenti differenti, a progredire culturalmente, scientificamente e didatticamente ed il proprio referente: il Ministro, il quale oltre a vigilare sul corretto svolgimento delle attività dell’Ateneo, deve farsi carico delle motivate istanze di crescita e cambiamento che da esso provengono, traducendole ove necessario in provvedimenti di carattere legislativo.
 
Ebbene, quel rapporto di fiducia che dovrebbe intercorrere tra il Ministro e la comunità accademica di numerose sedi universitarie, inclusa quella perugina, è stato definitivamente compromesso dalla pervicacia con cui il Ministero, in una materia sensibile e coerentemente normata nell’ambito della legge 240/2010, quale il limite al mandato dei rettori in carica al momento dell’adozione del nuovo statuto, ha inteso non già suggerire, bensì imporre il proprio punto in vista, impedendo che potessero avere luogo le legittime elezioni per il rinnovo dei rettori il cui mandato era scaduto nel 2011. Ministero e Ministro, pur di avere ragione su chi a tali elezioni rivendicava il diritto, non hanno esitato ad adire le vie legali, ricorrendo al contenzioso contro i decreti con i quali i Decani delle Università di Parma e de L’Aquila avevano indetto le elezioni, compiendo un gesto che certamente non ha giovato alla armoniosa e leale collaborazione cui dovrebbero essere improntati i rapporti tra istituzioni pubbliche. Il caso, oltre a mobilitare nei mesi scorsi un movimento nazionale contrario alla proroga, costituito da un nutrito gruppo di professori e ricercatori appartenenti ad una ventina di Università, ha indotto esponenti di forze politiche di maggioranza ed opposizione a promuovere numerose interrogazioni parlamentari alle quali, mostrando sprezzo per l’istituzione, il Ministro non ha mai inteso replicare di persona. L’indirizzo ministeriale in base al quale il rettore di Perugia dovrebbe permanere in carica anche per il 2012/2013, anno successivo a quello nel quale si è concluso il percorso di adozione del nuovo statuto, è stato sconfessato dal  T.A.R. dell’Umbria (sede Perugia), che con sentenza del 9 luglio u.s. ha ordinato all’università di “svolgere l’attività normativa ed amministrativa, necessaria e propedeutica alla successiva indizione delle elezioni alla carica di Rettore”. Davanti ad una bocciatura così sonora il Ministro non è addivenuto a più miti consigli, bensì mentre ricorreva contro la decisione del T.A.R. dell’Umbria, egli sollecitava l’inserimento di un emendamento che sostanzialmente sposava l’interpretazione ministeriale, nel decreto legge “spending review” in discussione al Senato della Repubblica.
 
La proroga dei Rettori scaduti nel 2011, pur essendo in aperto contrasto con l’unica lettura possibile della norma data da un Tribunale dello Stato, pur intervenendo su una vicenda giudiziaria ancora aperta a successivi pronunciamenti della magistratura amministrativa, pur essendo stata introdotta attraverso un emendamento totalmente estraneo al titolo e ai contenuti del decreto “spending review”, pur aprendo le maglie a ricorsi contro la permanenza in carica dei rettori dalla scadenza del proprio mandato, nel 2011, fino alla conclusione della procedura di adozione dello statuto, è diventata legge dello Stato.
 
Tenuto conto di quanto precede e non dimenticando i contenziosi sollevati dal Ministero sul mancato recepimento degli emendamenti da esso proposti agli statuti di diverse sedi (con sentenze di primo grado avverse al ricorrente a Genova e Torino), si giunge alla conclusione che mai, nella storia dell'università italiana, si è registrato un tale livello di conflittualità tra Ministero e comunità accademica come accade oggi con questo Ministro e questo Governo. Il Ministro Profumo, con il suo atteggiamento belligerante ed il suo essersi prestato al mortificante espediente della norma salva rettori, ha scavato un solco tra l’istituzione che rappresenta e le gambe ed i cuori di coloro che tale istituzione animano, i quali non rivendicavano altro se non il diritto di scegliere mediante elezioni, in autonomia e come garantito dalla legge, i vertici ai quali affidare le proprie speranze per l’Università del domani. Pertanto, insieme ai precari della scuola mortificati da un concorso che frustrerà le aspirazioni di tanti, insieme ai ricercatori e docenti universitari vittime di criteri punitivi, che stabiliscono che per accedere alla fascia superiore bisogna possedere più titoli della metà di coloro che a tale fascia già appartengono, insieme agli studenti colpiti da aumenti indiscriminati delle tasse universitarie, insieme a coloro che avrebbero voluto mettere la propria esperienza a servizio della collettività, candidandosi al soglio più alto del proprio Ateneo per imprimere una svolta ad unagovernance che ci ha portati sull’orlo del precipizio, ci permettiamo di dire: Signor Ministro e caro Collega, torni a fare il professore.
 
Comitato NO.PROROGARETTORI.                            
Università Italiane 13 settembre 2012

Elezioni del Rettore di Uninsubria 2012-2018 - LE RISPOSTE

Elezioni del Rettore di Uninsubria 2012-2018
Quali impegni per quale futuro?
I quesiti della Comunità Accademica
e
le risposte dei Candidati

Pubblichiamo qui di seguito le risposte
pervenute da ognuno dei Candidati entro i termini prestabiliti.
 
I CORSI DI LAUREA E GLI STUDENTI
La contribuzione studentesca
L’associazionismo

UNIVERSITA’ E TERRITORIO
Gli enti locali e le imprese
La scuola
Il Canton Ticino
L’immagine dell’Università e il marketing
In generale

IL RECLUTAMENTO, LE CARRIERE E LA PREMIALITA’
L’attività “di servizio”

IL GOVERNO DELL’ATENEO
Le indennità di carica
Le strutture dell’Ateneo

LA RICERCA

ALLA RICERCA DEL FUTURO...

lunedì 10 settembre 2012

NO PROROGA RETTORI: BENVENUTO A VITERBO AL MINISTRO DELL'UNIVERSITÀ PROF. PROFUMO

 
Il Comitato Nazionale NO.PROROGA.RETTORI dà il benvenuto al Sig. Ministro dell'Università Prof. Profumo che viene in visita all'Università della Tuscia, porgendo il proprio omaggio al Magnifico Rettore Prof. Mancini, nonché presidente CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), la cui poltrona tanto faticosamente egli si è impegnato a difendere.
 
La visita infatti, al di là delle motivazioni ufficiali, non può che rappresentare la celebrazione dell’espediente che consente al Prof. Mancini e a numerosi rettori italiani che sono sulle loro poltrone da più di un decennio grazie a provvidenziali variazioni di statuto e il cui mandato è scaduto nel 2011, un ulteriore anno di permanenza in carica, dopo la proroga concessa loro per l’anno accademico corrente 2011/2012 dalla legge 240/2010.
 
Il Prof. Mancini, preso atto della contestazione che l’idea di un ulteriore anno in carica ai rettori scaduti aveva suscitato in numerosi atenei italiani, deve essere stato vittima di un attacco di panico di fronte alla sentenza del giugno ultimo scorso con cui il TAR dell'Umbria, sconfessando una interpretazione ministeriale favorevole alla proroga, intimava all’ateneo perugino, nelle medesime condizioni di unitus, di “svolgere l’attività normativa ed amministrativa, necessaria e propedeutica alla successiva indizione delle elezioni alla carica di Rettore” previste per la fine del 2012.
 
A risolvere la questione ci ha pensato il Ministro Profumo a fine luglio, sollecitando l’inserimento di una norma salva rettori nel testo del decreto legge "spending review" allora in discussione al Senato della Repubblica. Nello specifico il Ministro, piuttosto che tagliare il costo delle indennità di carica dei Rettori o le auto blu a disposizione dei Rettorati o ancora – perché no? -invece di mettere in discussione le esose quote di iscrizione alla associazione privata CRUI, introduce una norma opaca, senza dubbio foriera di contenziosi, estranea al titolo e ai contenuti del decreto, il cui unico effetto è quello di impedire che le elezioni per il rinnovo della carica di rettore abbiano corso, ledendo così l’autonomia degli atenei. Sarebbe stato più saggio inserire il tutto nel decreto "mille proroghe" di fine anno (una proroga in Italia non si nega a nessuno), ma la ignavia dei partiti, la mancata vigilanza degli organi di informazione e le prospettive di un autunno caldo hanno indotto il Ministro a rompere gli indugi e forzare la mano pur di scongiurare tempestivamente il pericolo che i magnifici rettori, una volta scaduti, non potessero più essere riesumati a causa dell’eccessivo numero di mandati consecutivi maturati.
 
Tutta la vicenda apre molti interrogativi:
  • non sembra possibile costituzionalmente che si intervenga per legge su fatti ancora oggetto di ricorsi giurisdizionali;
  • quali sono le motivazioni di un tale intervento legislativo: i rettori italiani sono insostituibili? Ma perché allora non sono eletti a vita come il Papa?
  • La legge Gelmini di riforma dell'università è del 2010. Già nel 2012 deve essere cambiata? Eppure nessuna voce di dissenso si era levata da parte della CRUI, del Prof. Mancini e neanche da parte dell’allora rettore Profumo in proposito al limite categorico di 6 anni imposto al mandato dei rettori, salutato entusiasticamente in maniera bipartisan dal Parlamento. La riserva mentale era forse che il vincolo sul mandato dovesse essere riservato solo ai rettori entranti?
  • La libertà democratica dei docenti di votare i rettori è sospesa. Le elezioni dei rettori nel 2012 fanno paura? Le elezioni sono il superfluo, la carica di Rettore è il necessario: Dio me l’ha data, guai a chi me la tocca?
  • Il governo Berlusconi era tacciato (giustamente) di leggi ad personam, il governo dei tecnici (anche ex rettori) fa leggi ad personas ed il silenzio è d'obbligo?
Qual è il male di cui soffrono Atenei, Stati, Enti in cui il Rettore o Presidente hanno durate decennali, con vari espedienti di allungamento? Un Magnifico Rettore con carica ultradecennale, soprattutto con proroghe per legge, non votato e con sospensione di libere elezioni, passa dalla sua carica di Magnifico Rettore a quella di Magnifico padrone dell'Università: un padrone non ha obblighi ma capricci, non deve rispettare la legge, la legge è lui, non ha bisogno di liberi cittadini ma di sudditi e servi. Il servilismo è il male più diffuso nelle Università Italiane e l'ostacolo più grande ad un'effettiva crescita democratica degli Atenei (v. La libertà dei servi, M. Viroli, Laterza, 2010).
 
La vicenda delle nomine delle commissioni TFA (Tirocini Formativi Attivi) all'Ateneo della Tuscia esemplifica il problema: si ritorna ai tempi di Caligola che può nominare il suo cavallo senatore nella più completa discrezionalità, senza rispettare i principi di imparzialità, trasparenza ed efficienza propri della Pubblica Amministrazione.
 
Il Comitato Nazionale NO.PROROGARETTORI.
 
Università Italiane 10 settembre 2012

giovedì 6 settembre 2012

Elezioni del Rettore di Uninsubria 2012-2018 - IL CONFRONTO


Si terrà il prossimo giovedì 13 settembre con inizio alle 14:30 presso l'Aula Magna di Via Ravasi a Varese, in collegamento in videoconferenza con la sede di Como, l'incontro pubblico durante il quale i Candidati alle elezioni per il rinnovo del Rettore dell’Università degli Studi dell’Insubria avranno modo di confrontare i rispettivi programmi elettorali e in particolar modo le risposte ai quesiti posti dalla nostra Comunità accademica.

L'incontro, che sarà organizzato anche con la partecipazione dei Rappresentanti degli studenti negli Organi di governo, avrà la durata indicativa di due ore circa, con tempi così suddivisi:

  • tre minuti a disposizione di ogni candidato rettore per una introduzione personale e del proprio programma;
  • due minuti e mezzo a disposizione per rispondere ad ognuna delle dieci domande nelle quali sarà sintetizzato il documento che vi è stato inviato lo scorso 22 agosto;
  • infine, due minuti a disposizione per un messaggio conclusivo da parte di ogni candidato.

Sarà a discrezione di ogni candidato rettore cedere la parola al proprio candidato prorettore vicario, nell'ambito del tempo complessivamente a disposizione per ogni intervento, che in ogni caso rimarrà il medesimo.

Data l'importanza, la delicatezza e la complessità dell'evento, gli organizzatori contano sulla massima collaborazione dei candidati, in particolar modo per il rispetto dei tempi, che in ogni caso saranno cronometrati. Va precisato a tal proposito che:

  • il tempo a disposizione di ognuno per rispondere alle dieci domande è considerato cumulativamente;
  • ogni candidato avrà cioé a disposizione un totale di 25 minuti "d'orologio";
  • in particolare, non potrà superare i 2 minuti e 30 secondi per la prima risposta;
  • dalla seconda risposta in poi avrà a disposizione l'eventuale tempo risparmiato in occasione delle risposte precedenti;
  • così sarà fino alla decima domanda, per la cui risposta potrà utilizzare tutto il tempo avanzato, fino ad un limite massimo di 4 minuti;
  • l'eventuale ulteriore tempo rimanente, sul totale di 25 minuti, verrà azzerato prima del messaggio conclusivo.

Si precisa inoltre che l'ordine con il quale ogni candidato prenderà la parola sarà definito tramite estrazione dei nomi, collocati in tre buste chiuse, prima dell'inizio dell'incontro. Più precisamente, l'estrazione deciderà l'ordine delle presentazioni, si procederà di conseguenza per le risposte a ognuna delle dieci domande (es. 123-231-312-123- ecc.) fino a concludere con i messaggi di ogni candidato: in tal modo, al termine dell'incontro ognuno dei candidati avrà preso la parola 4 volte per primo, 4 per secondo e 4 per ultimo.
 

APeR rinnova, anche a nome di tutta la Comunità accademica, i più sentiti ringraziamenti per l'impegno che i candidati hanno ritenuto di dedicare nell'interesse dell'Ateneo, con la certezza che - indipendentemente dal risultato elettorale - il medesimo impegno non mancherà anche successivamente, consegnando in tal modo a tutti la consapevolezza di poter contare su persone responsabilmente impegnate a costruire il futuro di Uninsubria.

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I precedenti Post di APeR sulle elezioni:

 

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