Su
alcune storture non ancora rilevate e ancora evitabili
(rimedi di breve periodo per superare l’impasse nel turn over dei professori ordinari)
(rimedi di breve periodo per superare l’impasse nel turn over dei professori ordinari)
La sovrapposizione e la coesistenza di numerosi limiti, introdotti per
ragioni diverse (finanza, ricambio generazionale, ri-proporzionamento delle fasce),
invece di
regolare in modo ordinato e fluente il turn over per la prima fascia, ha
sostanzialmente bloccato a tempo indeterminato tale ricambio. Tra i molti, i principali ostacoli sono costituiti dall’utilizzazione del punto organico per misurare il finanziamento necessario alla
chiamata “interna”, dal limite di chiamate rispetto ai posti banditi per ricercatori
di tipo b, dal limite di finanza pubblica del 20% del turn over complessivo. Mentre il piano di reclutamento
straordinario dei professori associati, volto alla progressione di carriera dei
ricercatori, supera alcuni di questi limiti, nessuna salvaguardia è prevista
per la progressione di carriera dei professori associati.
Nella consapevolezza della difficoltà di intervenire nell’immediato
sui limiti imposti per ragioni di finanza, si propongono tre correttivi immediati i quali ove necessario possono trovare
spazio nel provvedimento cosiddetto “mille proroghe” in corso di approvazione.
1.
Il primo di essi è la
modificazione dei criteri di individuazione della copertura finanziaria per la
chiamata degli interni. Ferma restando l’esigenza di un razionale sistema di
pianificazione dell’organico, l’applicazione dell’attuale criterio del punto
organico indipendentemente dall’anzianità di servizio posseduta dall’interno
che viene chiamato determina un’anormale e fittizia necessità di copertura finanziaria. In molti casi,
invece, la chiamata dell’interno non comporterebbe all’ateneo alcun
differenziale di spesa reale. Per tale ragione si propone di modificare il
criterio del punto organico per le chiamate degli interni inserendo il criterio
del “differenziale di costo individuale”
proiettato su un ragionevole arco temporale. Analogamente si può agire sul
recupero del maggior costo effettivo del personale andato in pensione.
2.
Il secondo è indubbiamente
costituito dall’eliminazione del vincolo
della corrispondenza tra le chiamate dei professori ordinari e i posti
banditi di ricercatori a tempo determinato di tipo b, anche perché di fatto finora nessun ateneo ha
bandito tali posti e invece le risorse sono state “distratte” verso posti di
tipo a. Altre sono le forme che devono garantire la massimizzazione dei posti
di tipo b negli atenei, come ad esempio proposto di seguito.
3.
Il terzo rimedio, che può
essere o alternativo o auspicabilmente aggiuntivo al secondo, è quello di abrogare tout court la lettera (a) del comma 3 dell’art. 24 della legge
240 del 2010, ovvero imporre agli atenei un limite massimo (assai piccolo) di
posti di tipo a bandibili in rapporto ai posti di tipo b.
Di tutta evidenza si
tratta di correttivi volti a limitare le storture prodotte dall’accavallarsi di
norme molto poco meditate. Una stabile, duratura e sostenibile (anche finanziariamente) soluzione del problema del turn over
complessivo, del reperimento delle risorse necessarie al funzionamento dei
corsi di studio, della redistribuzione delle risorse stipendiali a favore dei
giovani docenti a inizio carriera, è costituita, come in moltissime occasioni è stato ricordato e dimostrato, dal ruolo unico con valutazione permanente.
Si tratta di una profonda ristrutturazione dello stato giuridico della docenza
universitaria con modalità del tutto diverse da quelle finora proposte da altri gruppi. Saremmo
pertanto ben lieti di intraprendere un dialogo costruttivo con Ella per
illustrare tale idea e gli effetti positivi che la sua applicazione avrebbe
sull’intero sistema universitario.
Sia sempre chiaro che il ruolo unico di cui discutiamo è
agli antipodi dell’ope legis, che
invece l’attuale controversa attuazione del sistema di abilitazioni nazionali inevitabilmente
determinerà. Una ragione di più per porvi rimedio anzitempo.
CoNPAss, sezione locale della
Seconda Università di Napoli
CoNPAss, direttivo nazionale
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Caserta, lì lunedì 3 dicembre 2012.
Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca,
prof. Francesco Profumo