martedì 11 settembre 2012

NO PROROGA RETTORI - Benvenuto a Perugia Ministro Profumo!

 
Il Comitato Nazionale No.Proroga.Rettori dà il benvenuto al Sig. Ministro dell'Università Prof. Profumo in visita all'Università di Perugia
 
La visita del Ministro dell’Università ad un Ateneo dovrebbe rappresentare una imperdibile occasione di confronto tra le varie anime che compongono la comunità accademica, impegnate tutte, pur con orientamenti differenti, a progredire culturalmente, scientificamente e didatticamente ed il proprio referente: il Ministro, il quale oltre a vigilare sul corretto svolgimento delle attività dell’Ateneo, deve farsi carico delle motivate istanze di crescita e cambiamento che da esso provengono, traducendole ove necessario in provvedimenti di carattere legislativo.
 
Ebbene, quel rapporto di fiducia che dovrebbe intercorrere tra il Ministro e la comunità accademica di numerose sedi universitarie, inclusa quella perugina, è stato definitivamente compromesso dalla pervicacia con cui il Ministero, in una materia sensibile e coerentemente normata nell’ambito della legge 240/2010, quale il limite al mandato dei rettori in carica al momento dell’adozione del nuovo statuto, ha inteso non già suggerire, bensì imporre il proprio punto in vista, impedendo che potessero avere luogo le legittime elezioni per il rinnovo dei rettori il cui mandato era scaduto nel 2011. Ministero e Ministro, pur di avere ragione su chi a tali elezioni rivendicava il diritto, non hanno esitato ad adire le vie legali, ricorrendo al contenzioso contro i decreti con i quali i Decani delle Università di Parma e de L’Aquila avevano indetto le elezioni, compiendo un gesto che certamente non ha giovato alla armoniosa e leale collaborazione cui dovrebbero essere improntati i rapporti tra istituzioni pubbliche. Il caso, oltre a mobilitare nei mesi scorsi un movimento nazionale contrario alla proroga, costituito da un nutrito gruppo di professori e ricercatori appartenenti ad una ventina di Università, ha indotto esponenti di forze politiche di maggioranza ed opposizione a promuovere numerose interrogazioni parlamentari alle quali, mostrando sprezzo per l’istituzione, il Ministro non ha mai inteso replicare di persona. L’indirizzo ministeriale in base al quale il rettore di Perugia dovrebbe permanere in carica anche per il 2012/2013, anno successivo a quello nel quale si è concluso il percorso di adozione del nuovo statuto, è stato sconfessato dal  T.A.R. dell’Umbria (sede Perugia), che con sentenza del 9 luglio u.s. ha ordinato all’università di “svolgere l’attività normativa ed amministrativa, necessaria e propedeutica alla successiva indizione delle elezioni alla carica di Rettore”. Davanti ad una bocciatura così sonora il Ministro non è addivenuto a più miti consigli, bensì mentre ricorreva contro la decisione del T.A.R. dell’Umbria, egli sollecitava l’inserimento di un emendamento che sostanzialmente sposava l’interpretazione ministeriale, nel decreto legge “spending review” in discussione al Senato della Repubblica.
 
La proroga dei Rettori scaduti nel 2011, pur essendo in aperto contrasto con l’unica lettura possibile della norma data da un Tribunale dello Stato, pur intervenendo su una vicenda giudiziaria ancora aperta a successivi pronunciamenti della magistratura amministrativa, pur essendo stata introdotta attraverso un emendamento totalmente estraneo al titolo e ai contenuti del decreto “spending review”, pur aprendo le maglie a ricorsi contro la permanenza in carica dei rettori dalla scadenza del proprio mandato, nel 2011, fino alla conclusione della procedura di adozione dello statuto, è diventata legge dello Stato.
 
Tenuto conto di quanto precede e non dimenticando i contenziosi sollevati dal Ministero sul mancato recepimento degli emendamenti da esso proposti agli statuti di diverse sedi (con sentenze di primo grado avverse al ricorrente a Genova e Torino), si giunge alla conclusione che mai, nella storia dell'università italiana, si è registrato un tale livello di conflittualità tra Ministero e comunità accademica come accade oggi con questo Ministro e questo Governo. Il Ministro Profumo, con il suo atteggiamento belligerante ed il suo essersi prestato al mortificante espediente della norma salva rettori, ha scavato un solco tra l’istituzione che rappresenta e le gambe ed i cuori di coloro che tale istituzione animano, i quali non rivendicavano altro se non il diritto di scegliere mediante elezioni, in autonomia e come garantito dalla legge, i vertici ai quali affidare le proprie speranze per l’Università del domani. Pertanto, insieme ai precari della scuola mortificati da un concorso che frustrerà le aspirazioni di tanti, insieme ai ricercatori e docenti universitari vittime di criteri punitivi, che stabiliscono che per accedere alla fascia superiore bisogna possedere più titoli della metà di coloro che a tale fascia già appartengono, insieme agli studenti colpiti da aumenti indiscriminati delle tasse universitarie, insieme a coloro che avrebbero voluto mettere la propria esperienza a servizio della collettività, candidandosi al soglio più alto del proprio Ateneo per imprimere una svolta ad unagovernance che ci ha portati sull’orlo del precipizio, ci permettiamo di dire: Signor Ministro e caro Collega, torni a fare il professore.
 
Comitato NO.PROROGARETTORI.                            
Università Italiane 13 settembre 2012

Nessun commento:

Posta un commento


Large Visitor Globe