sabato 14 aprile 2012

Proroga Rettori - Lettera aperta al Decano dell'Ateneo dell'Aquila


Egregio Professore,


Le scrivo avendo appreso dalla stampa della paradossale situazione in cui versa l'ateneo aquilano, trovandosi, alla vigilia delle legittime elezioni per il rinnovo della carica del Rettore da lei indette in qualità di Decano, a fare i conti con le sopraggiunte notizie circa una seconda proroga del mandato di cui il Magnifico godrebbe per effetto di una stravagante interpretazione dell'articolo 2 comma 9 della legge 240/10.

La questione interessa ben 17 atenei, nei quali sacrificando in maniera inaccettabile i principi più elementari della partecipazione e della rappresentanza democratica, si rischia che alla prima proroga del mandato del Rettore, concessa ope legis in base alla 240/10, vada ad aggiungersi una seconda proroga che di fatto premierebbe le amministrazioni inadempienti che non sono riuscite, nei 6+3 mesi previsti dalla legge, a completare il percorso di rinnovamento del proprio Statuto. Per scongiurare questa eventualità, rappresentanze delle comunità accademiche di Messina, Insubria, Parma, Perugia, Verona e Viterbo-Tuscia, si sono mobilitate promuovendo una serie di iniziative mirate alla sensibilizzazione della opinione pubblica ed alla mobilitazione della collettività.

Sul fronte interno, le iniziative di contrasto alla doppia proroga sono condizionate dallo stato di avanzamento dei lavori di acquisizione dello Statuto conforme alla 240/10. L'ateneo di Messina ha approvato il proprio statuto in seconda lettura il 4 Aprile u.s., recependo i rilievi ministeriali. Contestualmente, essendo maturi i tempi per la convocazione del corpo elettorale nella corretta lettura che il Rettore il cui mandato scadeva nel 2011, esaurisse nel 2012 la proroga concessa dalla 240/10, stiamo inviando al Decano la richiesta di provvedere alla convocazione elettorale per il rinnovo della carica.

Nella stessa situazione come tempistica si trova l'ateneo di Perugia, nel quale il Prof. Volpi si è rivolto al Decano invitandolo ad indire le elezioni. Per quanto riguarda la sede di Viterbo-Tuscia, a maggio, quando i tempi saranno maturi, l'intenzione della Prof. Petrocchi, è di chiedere al Decano di provvedere alla convocazione del corpo elettorale. Nei tre casi enumerati: Messina, Perugia, Tuscia, qualora il Decano taccia sulla questione o si rifiuti di indire le legittime elezioni, il fermo proposito è quello di adire le vie legali ricorrendo alla sede TAR competente.

A Verona il Prof. Cipriani ha tentato di far mettere ai voti in Senato Accademico una mozione che puntualizzava il problema delle proroghe, ma il Rettore si è rifiutato procedere in tal senso.

Per quanto riguarda l'ateneo di Parma, il Prof. Borghi ha formulato un quesito al Ministro, chiedendo lumi sulla fondatezza della ipotesi della doppia proroga, ricevendo dal Ministero, nella persona del Dottor Livon, la conferma della strana interpretazione dell'articolo 2 comma 9 della 240/10, in base alla quale essendosi il processo di "adozione" del nuovo Statuto concluso nel 2012, la proroga di un anno concessa al Rettore dalla legge era da intendersi riferita al 2013. Le fumose motivazioni del Ministero non hanno convinto il Decano dell'ateneo, che ha ritenuto di inviare un secondo quesito al Ministro.

Per quanto di mia conoscenza l'ateneo dell'Aquila, bellissima e tormentata città che spero di cuore possa tornare presto al suo passato splendore, con le elezioni convocate per il 17 Maggio p.v., costituisce il fronte più avanzato del problema che ci accomuna. Il destino del suo ateneo probabilmente costituirà uno snodo chiave per il futuro, non già delle 17 sedi interessate alla doppia proroga, ma direi dell'Università nel suo complesso. Diritto, legalità, rappresentanza e partecipazione democratica si fronteggeranno con l'adagio secondo cui la legge ai nemici si applica e per gli amici si interpreta.

E' una battaglia che lei ha reso possibile, consentendo senza alcuna esitazione alle componenti del suo ateneo di esprimersi nelle legittime consultazioni elettorali. Per questo desidero manifestarle la mia più sincera gratitudine ed ammirazione, esprimendo altresì vivo rammarico per il fatto che altrove, nel silenzio delle istituzioni e degli organi di informazione, per reclamare il diritto al voto, saremo quasi certamente costretti a ricorrere alle vie legali.

Cordiali saluti

Antonella Arena
Facoltà di ingegneria
Università degli Studi di Messina
arenaantonella@ymail.com

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