lunedì 9 luglio 2012

Elezioni del Rettore di Uninsubria 2012-2018 - Quali impegni per quale futuro?


Ai Professori e ai Ricercatori
Al Personale tecnico-amministrativo e dirigente
Agli Studenti
dell'Università degli Studi dell'Insubria



Carissimi,

in occasione delle prossime elezioni per il rinnovo del Rettore del nostro Ateneo, APeR - Libera Associazione dei Professori e dei Ricercatori dell'Università degli Studi dell'Insubria intende promuovere il confronto pubblico dei candidati con metodologie e strumenti di partecipazione trasparenti e condivisi.

A questo scopo, siete tutti invitati a inoltrare entro il prossimo 27 luglio riflessioni e proposte su argomenti e/o specifici quesiti da sottoporre ai candidati.

Questo è possibile in due modi:
  • in forma pubblica, lasciando un commento su questa pagina;
  • in forma privata, inviando una e-mail a aper.insubria@gmail.com con subject "elezioni rettore" dal proprio account @uninsubria.it (per gli studenti: @studenti.uninsubria.it).

I contributi pervenuti in tempo utile verranno sintetizzati in un documento da sottoporre all'attenzione dei candidati, i quali saranno invitati a replicare in forma scritta.

Le risposte verranno rese pubbliche e costituiranno la base per un incontro-confronto pubblico in forma di Assemblea di Ateneo, che si terrà nella prima metà del prossimo mese di settembre.

Il Presidente e La Giunta di APeR
Marco Cosentino
Marco Benini
Terenzio Congiu
Adriano Martinoli
Elena Monti
Gloria Tabacchi

9 commenti:

  1. Recentemente, l'Università di Firenze ha predisposto un sistema per pubblicare come open access tutta la produzione scientifica dell'Ateneo - si veda http://www.unifi.it/mod-MDNotizie-master-action-view-bid-3502.html

    Questa iniziativa consente di avere una vetrina in cui mostrare in cosa consiste l'attività di ricerca dell'Ateneo, anche con il fine di trovare agganci con il mondo industriale e con il territorio, è un modo per semplificare la burocrazia che richiede le pubblicazioni del personale e, infine, ma non di poco conto, è uno strumento che funge da "bilancio" della ricerca svolta in modo da tenere sotto controllo questo importante ramo di attività della struttura universitaria, con finalità di programmazione e controllo.

    La domanda è: come valutano i candidati una simile iniziativa? Pensano che sia percorribile anche all'Insubria?

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  2. Uno dei punti critici delle università italiane rispetto alle maggiori università europee è la mancanza di un supporto al finanziamento alla ricerca. Numerose università europee di primo piano hanno un ufficio dedicato allo studio dei bandi delle principali fonti di finanziamento (Unione Europea, agenzie governative, grosse fondazioni private), in cui si analizzano i bandi e la loro possibile collocazione nel tessuto di ricerca dell'università. Inoltre, tengono traccia dei progetti presentati, delle indicazioni ricevute in fase di revisione, e del processo burocratico sotteso, in modo da poter dare le migliori indicazioni ai potenziali proponenti per presentare una proposta con speranze di successo.
    A questo scopo, viene anche mantenuto un database di progetti approvati, da usare come base per la scrittura di nuove domande. Inoltre, dopo l'eventuale approvazione, viene fornito un supporto amministrativo per la gestione e la rendicontazione del progetto stesso.

    Secondo l'opinione dei candidati Rettori, il nostro Ateneo avrebbe vantaggio ad attuare una iniziativa analoga? Ritengono che questo sia un punto qualificante della loro azione qualora fossero eletti?

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  3. Uno degli aspetti più criticati della riforma "Gelmini" è la concentrazione di potere in mano pochi rappresentanti, nelle cariche e negli organi apicali.
    Nei limiti delle possibilità offerte dalla vigente legge, lo Statuto dell'Insubria compensa questo spostamento dei luoghi di decisione (da una gestione collegiale distribuita ad una gestione concentrata in pochi organi di ridotte dimensioni) con una maggior enfasi sulla trasparenza e sul coinvolgimento indiretto del personale nei processi decisionali.

    Per ottemperare a questa istanza avanzata durante la stesura dello Statuto e implicitamente accolta nel medesimo, i candidati alla carica rettorale cosa intendono fare?

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  4. riconoscimenti particolari anche per i gruppi studenteschi affermati e non solo per le associazioni riconosciute
    basta con questo campanilismo Como come Varese, Varese come Como: parità di trattamento di pubblicità, e quant'altro

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  5. Con oltre 70.000 euro/anno di indennità rettorale (la metà per il rettore vicario) e una spesa complessiva per le indennità di carica e gli organi di governo di oltre 400.000 euro in media all'anno negli ultimi anni Uninsubria si colloca al primo posto per spesa per gli organi accademici in rapporto alla dimensione (e per certi versi anche in assoluto). I candidati intendono impegnarsi (e come) per ridurre (e fino a che livello) questa colossale voce di spesa?

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  6. Il DPR 306/97 che stabilisce che l’importo della contribuzione studentesca non deve superare il 20% del fondo di finanziamento ordinario che il Ministero assegna a ogni singola Università. A Uninsubria nel 2011 qusto importo ha superato il 40% e il nostro Ateneo risultava in base ai dati CNVSU 2009 al trzo posto assoluto in Italia per importo medio individuale delle tasse studentesche. Nel frattempo, il governo nella recente "spending review" ha modificato i meccanismi di calcolo del 20%, consentendo di escludere il computo delle tasse versate dai fuori corso e dagli studenti extracomunitari (previsione discriminatoria ai limiti del razzismo), e inserendo al posto del FFO a denominatore tutti i trasferimenti ministeriali, sostanzialmente scardinando il meccanismo calmierante che costituiva uno dei fondamenti del diritto allo studio nell'università statale. A questo si aggiunga che le entrate da contribuzione studentesca sono state ricomprese da uno dei tanti decreti attuativi della L. 240/10 e denominatore del rapporto che determina la possibilità per gli Atenei di reclutare, col che introducendo un'ulteriore forte motivazione ad aumentare per quanto possibile la tassazione studentesca. Come intendono procedere i candidati, nel caso fossero eletti, in relazione sia al tema dell'importo assoluto della tassazione studentesca sia in relazione al tema più generale del rapporto tra contribuzione studentesca e servizi erogati (borse di studio, diritto allo studio, trasporti, alloggi, aule studio, sussidi, ecc.)?

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  7. Mi congratulo con i candidati, che appartengono ad una generazione più giovane di quanto si sia soliti aspettarsi, e con i loro colleghi più anziani, che hanno lasciato loro spazio.
    Spero che il necessario cambiamento ai vertici dell'Università dell'Insubria sia in grado di affrontare i tempi di crisi, vera o politicamente costruita che sia, e di mantenere l'Ateneo e la vita culturale a livelli ottimali.
    I giovani che vi afferiscono hanno il diritto di ottenere una formazione ad alto livello, di imparare a conoscere esattamente quanto valgono e di non essere delusi, pertanto si dovrebbero evitare gli errori (almeno qualcuno...) degli scorsi 20, forse anche 30 anni, e con essi la frustrazione delle aspettative più legittime.
    Chissà che non sia anche da piccoli Atenei periferici che possa ripartire una cultura innovativa e produttiva.

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  8. Buon Pomeriggio,
    in "zona cesarini", ma vorrei lasciare qualche commento:
    - penso che la necessita' di costruire una "identita' distintiva" per il nostro Ateneo sia una delle priorita' di livello piu' alto; il concetto e' presente in sfumature e declinazioni differenti e piu' o meno marcate in tutti i programmi presentati. Pero', personalmente, non sono riuscito a capire quale sia l' Insubria-del-futuro nella mente dei candidati Rettori. Fare un riferimento generico a criteri di trasparenza, di qualita' della ricerca e didattica, di collegamenti con il territorio, di collaborazioni internazionali etc va bene. Ma questi sono a mio avviso "strumenti" per raggiungere l'obiettivo di costruire una identita' distintiva, non possono essere ritenuti LA identita' distintiva. Anche perche' sono elementi auspicabilmente comuni ad ogni Ateneo...
    - i rapporti con il territorio sono da tutti considerati essenziali. E con cio' ovviamente concordo. Pero', al di la' del demandare alla "consulta per il territorio", sarebbe bene conoscere qualche modalita' per ravvivare questi legami, una progettualita', un po' di fantasia ma senza perdere d'occhio la realizzabilita' progettuale. Un esempio [Corriere della Sera, inserto Milano-lombardia, del 12 Luglio, articolo di fondo:
    "IL NUOVO VOLTO DELL'UNIVERSITA' - l'incipit recita: "Da poco piu' di 1 anno le 2 universita' milanesi che hanno sed in Citta' Studi hanno lanciato un progetto per trasformare le loro sedi in un unico "campus sostenibile". .... Rendere l'Universita' un laboratorio della sostenibilita' ha come scopo in primo luogo il miglioramento della qualita' della vita della comunita' di chi ci vive ma significa anche offrire alal citta', all'amministarzione ed alle imprese un luogo di sperimentazione per soluzioni che possano essere applicate all'intera citta'...".
    Funzionera'? forse, ma certo e' un bel progetto su cui lavorare. Sarebbe bello vedere un "flagship project" anche per il nostro Ateneo. Forse basterebbbe lavorare sul concetto di due "Collegi" per Como e Varese (Collegi, non dormitori...).
    - l'accesso dei giovani e' fondamentale; ma gestire le criticita' e' essenziale. Un criticita' forte e' rappresentata dalla gestione delle "tenure track", gli RUTD di fascia B. Che atteggiamento hanno i diversi candidati?
    - infine uno scenario da cui non possiamo prescindere: supponiamo che per qualsivoglia motivo (spending review or else), il Ministero decida che l'Insubria non abbia ragione di esistere come ateneo autonomo. Che strategie ci sono per gestire la situazione e magari essere pro-attivi in modo da non dover essere reattivi a giochi fatti? Federazioni tra Facolta'? tra Atenei pedemontani? sit-and-wait?

    Penso di aver gia' messo troppa acrne al fuoco.


    Grazie per questa opportunita' e buona Estate,

    Massimo

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  9. Il Politecnico di Milano ha deciso di erogare almeno i corsi di laurea magistrale totalmente in lingua inglese. Pensate sia una strada percorribile anche per l'Insubria?

    G. Colombo

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