sabato 18 settembre 2010

Alle ricercatrici e ai ricercatori “non indisponibili”


Car* ricercatore o ricercatrice “non indisponibile”,

lo sai che nel tuo stesso SSD, quest’anno, mentre sarai impegnato nelle lezioni che non ti toccherebbero, mentre gli studenti ti chiameranno “prof.! prof.!”, in mezzo ai sorrisini di superiorità mal celati, di certi prof. con le stellette, mentre ti hanno convinto che il baraccone va tenuto in piedi (anche se chi ti ha convinto non crede minimamente nella bontà della riforma che rottama definitivamente te – non lui - e l’università pubblica), molti tuoi colleghi indisponibili stanno studiando e facendo ricerca?

Non è un avvertimento massonico, lo sai bene: ti stiamo semplicemente ricordando ciò che certamente sai, o dovresti sapere. Che, finalmente, tanti ricercatori e ricercatrici come te stanno facendo il lavoro che sono pagati per fare, e per il quale prima o poi saranno – ma non è il caso di sottolinearlo, no? su questo siamo davvero tutti d’accordo – valutati. Comportarsi secondo legge diventa, addirittura, sinonimo di eversione! Ma, si sa, in questo Paese siamo ormai assuefatti ai ribaltamenti morali...


Mentre tu fai lezioni che competerebbero ad altri, questi tuoi colleghi ricercatrici e ricercatori sono in laboratorio, o in biblioteca, o ad un convegno. Sei sicuro di star facendo cosa migliore? E soprattutto: sei sicuro che sia la cosa GIUSTA da fare?

Tra qualche anno, gli stessi che oggi ti hanno convinto a tenere in piedi una baracca pericolante ti diranno, con un’alzata di spalle, che la stessa baracca all’interno della quale ti avevano fatto intravedere un meritato riparo, è definitivamente crollata. Oppure, sempre dispiaciuti ma anche un po’ sorpresi, ti diranno che, comunque, non per colpa loro, ma anzi proprio per effetto dei provvedimenti del Governo contro i quali ti invitano oggi a non fare nulla, non potranno proprio aiutarti per la tua carriera (l’ateneo non ha abbastanza soldi, non potrò essere in commissione per via dei sorteggi, purtroppo vedo che non hai pubblicato abbastanza, etc.). Che, sì, insomma è andata così. Fosse dipeso da loro, però… L’hanno fatto altre volte, lo faranno ancora. Quel giorno, certamente, dovrai riflettere su un fatto: tu avrai contribuito ad ostacolare una protesta che mirava a costruire una Università libera, pubblica e aperta. Altri avranno seguito questo alto scopo ideale e… come che sia andata, avranno un bel po’ di pubblicazioni in più!


Rete29Aprile
http://www.rete29aprile.it/

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