Dall'ANDU - Associazione Nazionale Docenti Universitari
Con l’obiettivo di avvalorare i non esistenti contenuti antibaronali del DDL, si è oggi denunciata la parentopoli di due Rettori romani (Corriere della Sera, Messaggero).
Il fatto è che la parentopoli è solo la manifestazione parziale di un fenomeno ben più vasto che è quello del nepotismo, cioè la scelta di fatto diretta da parte del ‘maestro’ di chi reclutare e di chi promuovere nella carriera.
Ma è più facile fare denigrazione e propaganda contro l’Università e approvare norme, incostituzionali e inefficaci, contro parentopoli, piuttosto che rompere il ‘giocattolo’ della cooptazione personale, massimo male dell’accademia italiana.
Per smantellare questo che è il principale strumento del potere baronale occorrerebbe eliminare la possibilità di arbitrio del singolo ‘maestro-barone’, affidando la scelta dei nuovi docenti e la decisione sulle promozioni a commissioni nazionali composte esclusivamente da sorteggiati.
E invece il DDL, con il consenso di tutti i Gruppi parlamentari, accentua il localismo nel reclutamento e nella promozione dei docenti e quindi accresce il nepotismo e quindi parentopoli.
E’ invece più facile e più ‘utile’ attaccare i due Rettori per il reclutamento di loro parenti, piuttosto che impedire il reclutamento anche di amici, figli di amici, fidanzate/i, allievi prediletti, appartenenti ad associazioni e gruppi vari.
Il ‘bello’ è che, per punire la parentopoli dei Rettori, con il DDL si danno ai Rettori poteri immensi anche sul reclutamento e sulle promozioni!
mercoledì 22 dicembre 2010
Contro il nepotismo dei Rettori, potere assoluto ai Rettori e ai Baroni
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