Torino, 5 ottobre 2010
Gentilissimo On. Fini,
mi perdoni se la disturbo: sono un ricercatore universitario, uno dei coordinatori nazionale della Rete 29 Aprile dei ricercatori universitari (www.rete29aprile.it) che protestano contro l'approvazione del Ddl "Gelmini" di riforma dell'Universita'.
Lei sapra' che ormai da molti mesi i ricercatori universitari, insieme a molti professori, hanno deciso di rinunciare a tutta l'attivita' didattica non obbligatoria per legge.
Lo fanno non perche' tutto ad un tratto si sono stufati di insegnare, ma per attirare l'attenzione sui moltissimi problemi che l'approvazione della legge Gelmini provocherebbe al sistema universitario pubblico, alla ricerca, alla didattica e alle sue componenti piu' giovani e dinamiche: ricercatori strutturati, ricercatori precari, studenti.
Nel mondo universitario solo la CRUI rimane favorevole al DdL, e il motivo e' presto spiegato: le norme sul governo di ateneo aumentano a dismisura il potere dei Rettori, che diventano l'unico organo accademico con poteri reali e con un mandato elettivo (per quanto non pienamente democratico).
Purtroppo, negli anni i rettori NULLA hanno fatto per meritare un simile premio, ed anzi in moltissimi casi e' stata proprio la loro gestione fallimentare che ha aggravato il baronato e le consorterie accademiche, oltre a provocare irresponsabili dissesti finanziari.
Inoltre, l'ulteriore precarizzazione dei giovani ricercatori (oltre 13 anni di precariato... altro che entrare in ruolo a 30 anni!) e' un altro grande regalo ai peggiori professori ordinari, che potranno sventolare per moltissimo tempo la prospettiva di un posto a tempo indeterminato come arma di ricatto verso i giovani.
Invece di rendere i giovani ricercatori indipendenti e liberi di perseguire la ricerca, li si rende precari e schiavi degli umori di professori che avranno ancora piu' tempo per sfruttarli per i loro personali interessi. Questo non potra' che incentivare ulteriormente il tragico fenomeno della fuga dei cervelli, rendendo l'emigrazione l'unica prospettiva seria per i nostri scienziati piu' brillanti.
I ricercatori universitari NON protestano per chiedere per se' posti da professore associato, lasciando al contempo che l'universita' venga smantellata e consegnata nelle irresponsabili mani dei rettori. Chiedono invece una vera riforma che valorizzi i piu' bravi e li faccia partecipare al governo degli atenei, che offra ai giovani percorsi definiti e certi, che renda pienamente condivise e democratiche le scelte strategiche degli atenei in materia di didattica e ricerca.
In moltissimi atenei italiani in queste ore si tengono assemblee e incontri che registrano interesse e partecipazioni mai viste, a testimonianza del momento cruciale che gli atenei stanno attraversando: le aule strapiene testimoniano che siamo agli albori di una grande mobilitazione per una nuova universita', che promette di essere ben piu' diffusa e determinata del movimento dell'Onda.
Il gruppo di Futuro e Liberta' ha in questo frangente una responsabilita' enorme: migliaia di ricercatori e centinaia di migliaia di studenti universitari seguono minuto per minuto l'evolversi della situazione e le mosse del vostro gruppo parlamentare, e sperano che la discussione della legge venga rinviata in modo da consentire un ampio dibattito che coinvolga tutti i soggetti interessati e non solo i Rettori.
Avete un grande potere, e quindi una grande responsabilita': un rinvio sarebbe accolto con grande gioia, un'accelerazione con profondissimo disappunto e delusione. Spero di tutto cuore che abbiate il coraggio di fare la scelta giusta, nell'interesse non solo dell'Universita' ma del futuro della societa' tutta.
Non lasciate che la fretta e l'avidita' di potere della CRUI porti all'approvazione di una riforma che per moltissimi versi peggiora ulteriormente lo stato attuale delle cose.
Riaprite i termini del dibattito, e invitate i ricercatori, i precari e gli studenti a portare le loro idee per un'universita' davvero moderna e all'altezza delle difficili sfide che il futuro prospetta alla nostra societa'.
Cordiali saluti,
Alessandro Ferretti
Ricercatore del Dipartimento di Fisica Sperimentale
Portavoce del Coordinamento UniTo dei ricercatori dell'Universita' di Torino
Membro della Giunta Nazionale della Rete 29 Aprile - ricercatori per un'universita' libera, pubblica e aperta.
**************************************
ATTENZIONE - PER SOTTOSCRIVERE: http://presidente.camera.it/760
[esempio di testo]
Gentilissimo Onorevole Fini,
desidero manifestarLe la mia personale e integrale condivisione della lettera aperta indirizzataLe dal Collega Alessandro Ferretti dell'Universita' di Torino, Ricercatore universitario e Coordinatore nazionale della Rete 29 Aprile dei Ricercatori universitari (www.rete29aprile.it) che protestano contro l'approvazione del Ddl "Gelmini" di riforma dell'Universita' (il testo integrale della lettera
e' reperibile qui: http://aperinsubria.blogspot.com/2010/10/lettera-aperta-al-presidente-della.html).
Mi unisco di conseguenza alle migliaia di Professori, Ricercatori e studenti nonche' a tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell'Universita' pubblica per chiederLe di riaprire i termini del dibattito sul Ddl, per consentire di contribuire al miglioramento di un testo che - nella forma attuale - rischia invece di infliggere un colpo mortale alla parte migliore di questa nostra Universita'.
La ringrazio e confido nel Suo autorevole intervento,
[nome e cognome]
[ruolo]
[ateneo]
Caro Alessandro,
RispondiEliminacome possiamo sottoscrivere?
Grande Ale!
RispondiEliminamt
io ho già sottoscritto ed inviato all'onorevole in questione
RispondiEliminaciao teresa
mail inviata! :-)
RispondiEliminaUna buona iniziativa.Bisognerebbe anche scrivere ai vari rettori, non tutti sono d'accordo con le posizioni ufficiali della crui.
RispondiEliminasottoscritto e inviato
RispondiEliminagrazie Alessandro e a tutti coloro che stanno impegnando il proprio tempo in questa battaglia
br